domenica 23 ottobre 2016

Mujer Tapas
















Bella dentro ,  bella fuori e bella la sfida !
Sto parlando di Mai , la spagnola dell’MTC 
La sfida di ottobre è ….. Le Tapas di Mai Esteve, dal blog Il colore della curcuma.

Dal regolamento  :  Tapas in tre grandi categorie:
a. le Tapas propriamente dette, che sono quelle che si mangiano seduti, in un piattino..
b. i Pinchos sono finger food che si infilzano con uno stuzzicadenti- di ogni foggia e misura-  e si mangiano in piedi, al bancone del bar.
c. i Montadito sono fettine di pane o panini mignon su cui viene assemblato ogni ben di Dio, a seconda della fantasia di chi li prepara.

Quindi 3 ricette , ma visto che non ci piacciono le cose troppo facili , devono avere un filo conduttore , un tema da pensare e descrivere  con tre preparazioni .
Me “ tapina “ ! ,,,,,la posso dire o è troppo scema ?


Cercando di ritornare seria e consapevole dell’infinita fantasia delle mie colleghe Emmeticine non è stata cosa semplice pensare ad un tema con relativo ….svolgimento .
Poi , ispirata dal disarmante sorriso di Mai ho deciso di dedicare le mie tapas alle Donne . Mujer mi dice il traduttore di Google
Quindi Mujertapas !

La pettinatura delle ballerine di flamenco che raccolgono i capelli in uno chignon , elegante e semplice allo stesso tempo ha ispirato la prima tapas
L’ombelico di Venere , invece pare abbia  ispirato il locandiere inventore del tortellino .

Per finire , cosa c’è di più dolce e sensuale di ….un bacio di dama ?



Tapa Olè

Tagliolini al nero di seppia
60 gr tagliolini al nero di seppia
10 gamberi freschi
1 cucchiaino di cipolla
1 cucchiaino di carota
1 cucchiaino di sedano
2 cucchiai di oli extravergine di oliva
Cognac
Ghiaccio
Sale pepe
Pulire i gamberi tenendo da parte teste e carapaci .
Tagliare fini sedano carota e cipolla .
Farli appassire  nell’olio , aggiungere le teste e i carapaci dei gamberi e farli tostare . Sfumare con un goccio di Cognac . Aggiungere 1 bicchiere di cubetti di ghiaccio , portare a bollore e fare cuocere per circa 20’ . Filtrare la bisque avendo cura di schiacciare bene le teste e i gusci . regolare di sale e pepe. Cuocere i tagliolini in acqua bollente salata e condirli con la bisque .
Ho sistemato affiancandoli uno ad uno , (con molta pazienza !)  i tagliolini in un piccolo stampo da savarin , l’ho riempito con i gamberi appena scottati in padella e i tagliolini rimasti .
Coprire con pellicola e lasciare compattare prima di toglierlo dallo stampo e servirlo .



Nell’attesa di tornare in Spagna e fare una foto ad una ballerina di flamenco con un fiore rosso alla base dello chignon , godetevi questo scatto della
Fontana Magica di Montjuïc e prendetelo come spunto per immaginare colori, luci, movimento e  musica .


Pincho Ombelico di Venere

6 tortellini ripieni di spinaci e ricotta
1 cucchiaio di olio extravergine di olio di oliva
1 cucchiaino di colatura di alici
Cuocere i tortellini in acqua bollente e salata.
Emulsionare l’olio con la colatura di alici e condire i tortellini .
Disporli in uno spiedino e servirli.
 Dopo , se avete tempo gustatevi anche il poemetto di Giuseppe Ceri

 L’ombelico di Venere 


Quando i Petroni contro i Geminiani
Arser di fiero sdegno
Per la rapita vil secchia di legno:
E senza indugio armati
Accorsero di Modena alle porte
Minacciando mine e stragi e morte
Venere, Marte e Bacco,
Dal ciel discesi in terra
A parteggiare in quell'atroce guerra,
Vollero dar riposo
Al faticato fianco
Nell'antica osteria di Castelfranco
Dove la dolce notte
Dal Tassoni cotanto celebrata,
Venere innamorata
Tutt'intera trascorse
In braccio ora di Marte, or del Tebano,
D'onta coprendo lo zoppo dio Vulcano.
Ma, giunta la dimane
Mentre il carro d'Apollo
Senza il menomo crollo
Della volta del cielo era salito
Alla più eccelsa parte,
Bacco ed il fiero Marte
Zitti e cheti, lasciata in letto sola
La divina compagna,
Andarono a girar per la campagna.

Dopo un profondo sonno
Venere gli occhi dolcemente aprio
E non veggendo l'uno e l'altro dio
Giacere ai fianchi suoi,
Tale tirata diede al campanello
Che fece risonar tutto il Castello.
L'oste che stava intento
Ad aggirar l'arrosto
Le scale come un gatto ascese tosto,
E nella stanza giunse,
Dove in camicia, seduta sul letto
In volto accesa d'ira e dì dispetto
Stava la diva donna,
Di cui la sera innanzi ebbe opinione
Ch'egli fosse un bellissimo garzone.
-Sai tu, villan cornuto,
Ove son iti i due compagni miei?





Signora, io non saprei,
Pronto rispose l'oste;
Ma dianzi per istrada
Quel dal pennacchio rosso e dalla spada
Guardandomi in cagnesco,
M'ha detto a mala pena
Che questa sera torneranno a cena.

A siffatta notizia
Venere bella serenò le ciglia;
Poi con gran meraviglia
Dell'oste lì presente
Come se fosse sola,
Le candide lenzuola
Spinse in mezzo alla stanza,
Le belle gambe stese,
Dall'ampio letto scese
Con un salto sì poco misurato
Che sollevandosi la camicia bianca,
Poco più su dell'anca,
Onde l'oste felice
(Lo dico o non lo dico?)
Di Venere mirò il divin bellico!

Ma non si creda già
C'he a quella vaga e seducente vista
Pensieri di conquista
L'oste pudico entro dì sé volgesse;
Anzi un'idea soavemente casta
D'imitar quel bellico con la pasta
Gli balenò nel capo;
Ond'egli qual modesto cappuccino,
Fatto alla Diva un riverente inchino
In cucina discese;
E da una sfoglia fresca
Che la vecchia fantesca
Stava stendendo sovra d'un tagliere,
Un piccolo e ritondo pezzo tolse,
Che poi sul dito avvolse
In mille e mille forme
Tentando d'imitare
Quel bellico divino e singolare.

E l'oste ch'era guercio e bolognese,
Imitando di Venere il bellico
L'arte di fare il tortellino apprese!


Montadito  Bacio di dama

Per i panini
150 gr farina 00
100 gr farina manitoba
80 gr mascarpone
5 gr lievito di birra
5 gr zucchero
4 gr sale
120 gr acqua
Sciogliere il lievito nell’acqua , aggiungere lo zucchero .
Impastare tutti gli ingredienti , e lasciare riposare per 1h circa .
Formare delle piccole palline di 25 gr l’una.
Lasciare lievitare nuovamente e cuocere a 190° per 10’ /12’ .

Mescolare 2 cucchiai di mascarpone con 1 cucchiaino di pasta d’acciughe .  Farcire i panini accoppiandoli due a due .

Ed ecco che  Wiki , ci illustra i baci di dama !

"I baci di dama sono dei dolcetti originari del Piemonte della città di Tortona dove nacquero un secolo fa, chiamati così perché composti da due calotte di pasta unite dal cioccolato che richiamano due labbra intente a baciare"
Bacio un po' freddino nella descrizione , ma ogni dama saprà sicuramente come ...riscaldarlo :-) 





Evviva le donne . Tutte , ma specialmente quelle dell'MTC :-) 

Con questa ricetta partecipo all'MTC n° 60