Questa volta una "ricetta" da vero gourmet : pane e acciughe.
Qui non si scherza davvero. Cosa c' è di più buono di una fetta di Pane di Triora , un pezzo di pomodoro " Cuore di bue " , un' Acciuga di Monterosso e un filo di Olio extravergine di olive Taggiasche ?
.....e che dire di una Fetta di pane di Triora , una generosa spalmata di burro Occelli , e un'acciuga di Monterosso ?
Insomma , chiamatelo come volete : spuntino , fingher food , merenda , antipasto , resta sempre un piccolo volo in paradiso . La potenza e la bellezza delle cose più semplici .
Naturalmente devono essere tutti numeri UNO ! Tutti ingredienti "giusti".
E a proposito di giusti , ecco un elenco di regole ...furbe , dal sito di Slow fish .
MANGIAMOLI GIUSTI
Molti stock di pesci sono ormai al collasso, mentre per altre specie il problema non è la sopravvivenza ma le tecniche di pesca o di allevamento che hanno pesanti conseguenze sul benessere del pianeta e sulla nostra salute. In entrambi i casi il ruolo dei consumatori è determinante: con i nostri atti di acquisto e consumo consapevole possiamo incidere in modo positivo sullo stato dei mari.
Le regole fondamentali 1. Chiedere sempre informazioni (da dove proviene? È allevato o pescato?) 2. Preferire la produzione nazionale, ancora meglio se della propria zona 3. Orientarsi sul pesce azzurro (alici, sardine, sgombri, palamite, tombarelli, …) e sui frutti di mare: sono prodotti con molti pregi, sia ambientali che nutritivi 4. Evitare sempre pesce sotto taglia 5. Alle specie sovrasfruttate (tonno rosso, pescespada, cernia, salmone...) preferire quelle che subiscono una minore pressione di pesca, neglette per quel che riguarda il mercato, ma molto interessanti dal punto di vista gastronomico. 6. Preferire i pesci con un ciclo vitale breve, cioè che raggiungano l’età adulta nel giro di un anno o due (triglie, sogliola, acciughe, pagelli, …)
Molti stock di pesci sono ormai al collasso, mentre per altre specie il problema non è la sopravvivenza ma le tecniche di pesca o di allevamento che hanno pesanti conseguenze sul benessere del pianeta e sulla nostra salute. In entrambi i casi il ruolo dei consumatori è determinante: con i nostri atti di acquisto e consumo consapevole possiamo incidere in modo positivo sullo stato dei mari.
Le regole fondamentali 1. Chiedere sempre informazioni (da dove proviene? È allevato o pescato?) 2. Preferire la produzione nazionale, ancora meglio se della propria zona 3. Orientarsi sul pesce azzurro (alici, sardine, sgombri, palamite, tombarelli, …) e sui frutti di mare: sono prodotti con molti pregi, sia ambientali che nutritivi 4. Evitare sempre pesce sotto taglia 5. Alle specie sovrasfruttate (tonno rosso, pescespada, cernia, salmone...) preferire quelle che subiscono una minore pressione di pesca, neglette per quel che riguarda il mercato, ma molto interessanti dal punto di vista gastronomico. 6. Preferire i pesci con un ciclo vitale breve, cioè che raggiungano l’età adulta nel giro di un anno o due (triglie, sogliola, acciughe, pagelli, …)
Le specie neglette Pesci poco conosciuti ma che costituiscono gustose ed economiche alternative a basso impatto ambientale alle nostre consuete scelte gastronomiche. Alalunga, sgombro, palamita, tombarello, tutti della famiglia del tonno, e poi sugarello, pesce pilota, pesce serra, zerro, lampuga, pagello bastardo, pesce sciabola, aguglia imperiale.
Insomma , evviva le acciughe !
2 commenti:
Da dove vengono?..dal mare,ovvio...mi ci posso misurare la febbre ? visto il mercurio. quanti ce ne sono ancora?la sa solo il Padreterno! Ma per i 'bianchetti' o gianchetti' che dir si voglia,hai mai pensato che si tratta dei piccoli delle anguille e che almeno in Italia ne era vietata la pesca ? Perchè sta parolina qua sotto ,non sempre aiuta ad entrare ?
Non è letteralmente ' sotto' ma a destra,leggendo....colorata, un pò sbilenca,non significa nulla e, non sempre ti facilita l'ingresso...Sono troppo vecchio e mi accorgo che più si va in là,e più divento....kugelnbrecher...(è più bellino in tedesco)....
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