Anche io ce l’ho fatta , una minivacanza con relativo post .
Qualche giorno in barca a vela con Arianna , Franco , Mauro , Dario . Franco lo skipper , Arianna , seriamente intenzionata a diventarla per seguirlo in tutti i mari. Dario , ha lasciato per qualche giorno il bisturi per cime , timone , fiocco & c. Mauro , ha portato il suo accento romagnolo , il suo ingegno per risolvere piccoli ed inevitabili imprevisti , ed un magnifico carattere pronto ad adattarsi ed a mettersi a disposizione al resto dell’equipaggio . Io , indovinate ?....mi sono accupata della cambusa e della cucina.
Va beh , non è stata la prima volta , avevo già fatta questa esperienza alcuni anni fa , ma in una barca più grande e quindi più “ semplice “. Forse la racconterò in un altro post , ora inizio da quella più…. difficile !
Com’è cucinare in barca ? Una sfida . Tutte le operazioni , (in questo momento , Dario non c’entra ! ) che a casa si danno per scontate , qui non lo sono affatto . Quando metti una pentola sul fuoco a casa , non ti aspetti di certo che , da sola , vada da qualche parte ! Qui , si , la prima cosa che devi fare è affrancarla con dei ferri regolabili , messi lì apposta ad abbracciare la pentola . Le bottiglie , tutte , ma soprattutto quella dell’olio che a casa quando cucini è sempre lì a portata di mano , in barca ti devi ricordare di metterla sempre nell’apposito posto . E così per tutto quello che hai sui 20cm di piano cucina a tua disposizione .
Tutte le volte che apri un mobiletto , lo richiudi con il blocco . Certo , non cucini in navigazione , ma anche in porto o in rada , la vita è sempre piuttosto movimentata .
E poi , bisogna rispettare i tempi di navigazione che ti “ obbligano “ a piatti semplici e veloci . Veloci , si , ma pieni di gusto e colore , anche grazie al sapore dei meravigliosi pomodori dell’orto del papà di Franco , forse ancora più buoni mangiati su di un mare blu , azzurro , turchese.
Quindi , insalata di cuore di bue , olive di Gaeta , mozzarella di bufala , tonno , basilico , cipolla di Tropea .
Sono anche riuscita a fare la focaccia di Locatelli (grazie Sigrid !) , sopranominata da Arianna focaccia tatin , perché visto che il forno cuoceva solo sotto e non aveva la forza di cuocerla anche sopra, ho pensato di rovesciarla per terminare la cottura . Ci credete ? è venuta benissimo !
E per finire , il dessert . Bavarese allo yogurt con composta di prugne , portate da Mauro in quantità industriale, le più mature dovevano essere fatte fuori in fretta . Le ho snocciolate , messe a cuocere con zucchero e vanillina e sono andate a colorare ed ingolosire la bavarese .
I miei compagni , assaggiando il dessert assumevano aria da miracolati , ma il vero miracolo è stato riuscire a farlo . Avete presente la consistenza di una bavarese prima che la colla di pesce inizi a fare il suo lavoro ? e se non avete presente il frigo di una barca a vela , vi posso dire che è un pozzetto privo di ripiani che si chiude con un tappo e dondola insieme alla barca . Si parlava di sfida no ?
Beh , ora non pensate che in un giorno ci siamo sbaffati , focaccia , insalatona di pomodori , pasta e bavarese .
In fondo , eravamo sempre lupi di mare , non gourmet al lavoro ! Anche se , Dario , diceva che quando sarebbe tornato al lavoro , avrebbe raccontato ai suoi colleghi , la sua crociera con tanto di …personal chef .
Grazie Dario , … ricordati di me , quando sarai primario , non da medico , ma da proprietario di una splendida barca a vela !
Ci siamo salutati all’isola del Giglio , loro da vera gente di mare …. Franco di Merano , Dario di Sondrio , Mauro di Ravenna , hanno proseguito per l’Elba e la Corsica . Io via terra per un’altra splendida isola .
A presto per continuare il viaggio……..
Qualche giorno in barca a vela con Arianna , Franco , Mauro , Dario . Franco lo skipper , Arianna , seriamente intenzionata a diventarla per seguirlo in tutti i mari. Dario , ha lasciato per qualche giorno il bisturi per cime , timone , fiocco & c. Mauro , ha portato il suo accento romagnolo , il suo ingegno per risolvere piccoli ed inevitabili imprevisti , ed un magnifico carattere pronto ad adattarsi ed a mettersi a disposizione al resto dell’equipaggio . Io , indovinate ?....mi sono accupata della cambusa e della cucina.
Va beh , non è stata la prima volta , avevo già fatta questa esperienza alcuni anni fa , ma in una barca più grande e quindi più “ semplice “. Forse la racconterò in un altro post , ora inizio da quella più…. difficile !
Com’è cucinare in barca ? Una sfida . Tutte le operazioni , (in questo momento , Dario non c’entra ! ) che a casa si danno per scontate , qui non lo sono affatto . Quando metti una pentola sul fuoco a casa , non ti aspetti di certo che , da sola , vada da qualche parte ! Qui , si , la prima cosa che devi fare è affrancarla con dei ferri regolabili , messi lì apposta ad abbracciare la pentola . Le bottiglie , tutte , ma soprattutto quella dell’olio che a casa quando cucini è sempre lì a portata di mano , in barca ti devi ricordare di metterla sempre nell’apposito posto . E così per tutto quello che hai sui 20cm di piano cucina a tua disposizione .
Tutte le volte che apri un mobiletto , lo richiudi con il blocco . Certo , non cucini in navigazione , ma anche in porto o in rada , la vita è sempre piuttosto movimentata .
E poi , bisogna rispettare i tempi di navigazione che ti “ obbligano “ a piatti semplici e veloci . Veloci , si , ma pieni di gusto e colore , anche grazie al sapore dei meravigliosi pomodori dell’orto del papà di Franco , forse ancora più buoni mangiati su di un mare blu , azzurro , turchese.
Quindi , insalata di cuore di bue , olive di Gaeta , mozzarella di bufala , tonno , basilico , cipolla di Tropea .
Sono anche riuscita a fare la focaccia di Locatelli (grazie Sigrid !) , sopranominata da Arianna focaccia tatin , perché visto che il forno cuoceva solo sotto e non aveva la forza di cuocerla anche sopra, ho pensato di rovesciarla per terminare la cottura . Ci credete ? è venuta benissimo !
E per finire , il dessert . Bavarese allo yogurt con composta di prugne , portate da Mauro in quantità industriale, le più mature dovevano essere fatte fuori in fretta . Le ho snocciolate , messe a cuocere con zucchero e vanillina e sono andate a colorare ed ingolosire la bavarese .
I miei compagni , assaggiando il dessert assumevano aria da miracolati , ma il vero miracolo è stato riuscire a farlo . Avete presente la consistenza di una bavarese prima che la colla di pesce inizi a fare il suo lavoro ? e se non avete presente il frigo di una barca a vela , vi posso dire che è un pozzetto privo di ripiani che si chiude con un tappo e dondola insieme alla barca . Si parlava di sfida no ?
Beh , ora non pensate che in un giorno ci siamo sbaffati , focaccia , insalatona di pomodori , pasta e bavarese .
In fondo , eravamo sempre lupi di mare , non gourmet al lavoro ! Anche se , Dario , diceva che quando sarebbe tornato al lavoro , avrebbe raccontato ai suoi colleghi , la sua crociera con tanto di …personal chef .
Grazie Dario , … ricordati di me , quando sarai primario , non da medico , ma da proprietario di una splendida barca a vela !
Ci siamo salutati all’isola del Giglio , loro da vera gente di mare …. Franco di Merano , Dario di Sondrio , Mauro di Ravenna , hanno proseguito per l’Elba e la Corsica . Io via terra per un’altra splendida isola .
A presto per continuare il viaggio……..
5 commenti:
Tu chiamale se vuoi....emozioni ! In 6 ! Chiamala barchetta! Dalla descrizione sommaria della ...cucina....[angolo cottura è più eufemistico , ma fa più fine...] si evince che il progettista era un maschio,non avvezzo a giocare con tegami e fornelli ed annessi...Certo che la presenza a bordo di una SIGNORA CUOCA....ne ha fatto di colpo una SIGNORA BARCA , indipendentemente dal FT o da come era 'armata' ...Il cane da valanga!
bentornata! ma che bella vacanza che ti sei fatta, complimenti!!
wow...
@Livio : grazie della signora cuoca :-))))
@Evelyne : grazie , bentornata anche a te ! Mi fa piacere ritrovarti .
@lefrancbuveur : ...e non hai ancora visto tutto !
....era il minimo....[ :-))))))]S.B.
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